Un gesto d'amore
- dani conti
- 4 ott 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 13 ott 2024
“La mia mamma nelle tette non ha più latte perché me lo sono mangiato tutto” (Emma, 3 anni)

Le raccomandazioni dell’OMS in materia di allattamento al seno, l’esistenza di figure professionali come i professionisti dell’IBCLC, della Leche League, dellla MAMI (Movimento Allattamento Materno Italiano) ci indicano chiaramente quale dovrebbe essere il nostro indirizzo in fatto di allattamento al seno.
Il nostro indirizzo come professionisti, come famiglia, come comunità.
Di fatto, esistono ancora parecchi pregiudizi e condizionamenti culturali.
Il primo preconcetto è che l’allattamento al seno sia affare della mamma.
Invece, l’allattamento al seno è un atto d’amore completo e complesso che investe profondamente la dimensione affettiva e relazionale di tutta la famiglia. La mamma, attore principale, ha bisogno del supporto della sua rete familiare, in particolare del partner, e anche di quella amicale e sociale.
Se valorizziamo la dimensione affettivo-relazionale dell’allattamento al seno, e non solo quello biologico-nutrizionale, sarebbe empaticamente immediato rispettare il momento, le scelte, la relazione, le mamme, i bambini e le bambine.
Un altro pregiudizio culturale fa vedere l’allattamento al seno come “un vizio” a cui cede la mamma iperprotettiva o il bambin* mammon*. Da questo deriva l’idea che l’allattamento prolungato generi bambin* insicur*, dipendenti, con difficoltà di adattamento e di gestione della frustrazione.
Ad annullare questa folle idea, già gli studi di M. Ainsworth negli anni 70, nei quali si evidenzia come l’allattamento al seno a richiesta, anche la notte, il cosleeping, prolungare l’allattamento anche fini ai tre anni, contribuisca a generare nel bambin* sicurezza, fiducia che saranno la sua base sicura in tutte le relazioni affettive successive.
È, inoltre, dimostrato che l’interazione vis-a-vis della diade durante la poppata abbia un forte impatto positivo sullo sviluppo del linguaggio e sullo sviluppo emotivo del bambin*.
ALLATTAMENTO E NIDO
Va da sé, che l’idea che l’allattamento al seno sia incompatibile con l’ambientamento al nido e, addirittura (!), con la frequenza del nido, sia un gravissimo errore che degli addetti ai lavori non dovrebbero commettere.
Sicuramente frutto di pregiudizi e di inadeguata formazione in materia, magari influenzati da condizionamenti culturali che limitano lo sguardo di un professionista a prescindere dalla sua formazione e dall’albo a cui è iscritto.
Pertanto, se sei una mamma che ha scelto di allattare al seno, scegli anche tutti i luoghi, professionisti, istituzioni, servizi in cui la tua, vostra scelta viene accolta, rispettata e valorizzata.
La citazione con cui abbiamo iniziato racchiude tutto il senso dell’allattamento al seno.
E ancora una volta ad avere la chiave di volta è stata un bambin*
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